Visualizzazione post con etichetta aptitude. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta aptitude. Mostra tutti i post

mercoledì 10 febbraio 2010

Repository Debian: backports

Come tutti ormai dovreste sapere, le distribuzioni linux si basano sui pacchetti software che contengono i vari applicativi; questi pacchetti vengono organizzati e resi disponibili attraverso repository.
Se mi avete seguito fin dall'inizio, la vostra distribuzione è configurata per utilizzare i pacchetti scaricati dai repository chiamati stable (lenny al momento attuale) o testing (squeeze).
Uno dei difetti per chi ha bisogno di utilizzare software recente su di una distribuzione stable è che spesso questo non è disponibile od è disponibile in versioni obsolete (e quindi considerate sicure e per ambienti di produzione in quanto testate a lungo ed approfonditamente).
Per ovviare a questo problema ed usare software più recente qualcuno potrebbe pensare che basta utilizzare il repository testing che contiene versioni di software più aggiornate, ma a questo punto nascono i problemi delle dipendenze dei pacchetti... provare dei pacchetti della versione testing richiede che anche i pacchetti da cui dipendono siano di tipo testing e questo porterebbe ad un aggiornamento dell'intero sistema, ma questa è una soluzione che pochi sono disposti ad accettare in un ambiente di produzione.
Quindi, per adesso, non c'è la soluzione utilizzando i repository ufficiali, ed a questo scopo è nato un repository apposta, che si chiama backports (http://www.backports.org); questo archivio è nato dall'esigenza di poter utilizzare del software abbastanza aggiornato utilizzando grazie al fatto che è stato compilato su macchine di tipo stable e quindi le dipendenze sono relative a pacchetti riservati ad un ambiente di produzione... ora passiamo alla parte pratica di configurazione.
Andiamo ad aggiungere ai nostri soliti repository quello nuovo, aggiungiamo la chiave GPG ed aggiorniamo la lista dei pacchetti software disponibili:
  • echo "deb http://www.backports.org/debian lenny-backports main contrib non-free" > /etc/apt/sources.list
  • wget -O - http://backports.org/debian/archive.key | apt-key add -
  • apt-get update
A questo punto i pacchetti del repository sono stati indicizzati nel database locale e quindi quando eseguiremo ricerche o comandi di installazione potremo utilizzare anche questi; siccome di default il repository è disattivato di default, dobbiamo specificarne l'utilizzo dalla linea di comando per poterlo utilizzare e la sintasis del comando di installazione è la seguente:
  • apt-get -t lenny-backports install “package”
  • aptitude -t lenny-backports install “package”
Se volessimo utilizzare sempre i pacchetti di backports e quindi abilitarlo di default (attenzione che tutto verrebbe aggiornato rispetto ad una versione stable dato che il software è più recente), possiamo andare a modificare il file /etc/apt/preferences in maniera che siano presenti le seguenti linee:
  • Package: *
  • Pin: release a=lenny-backports
  • Pin-Priority: 200
Direi che per oggi è tutto... buon divertimento con il software aggiornato.

mercoledì 18 novembre 2009

Installazione di una linux box con Debian

Questo è l'inizio di una serie di post dedicati alla configurazione dei servizi che possono essere forniti da una Linux box, servizi che rimangono visibili solamente a voi, gestiti da voi ed il cui accesso può essere demandato solamente da voi; è anche l'unico motivo per cui preparare un computer dedicato all'utilizzo da remoto, altrimenti potrebbe bastare un'installazione desktop di GNU Linux per sfruttare servizi forniti da altri server, magari su internet.
Bene, ora possiamo cominciare a pensare a preparare la Linux Box secondo i nostri gusti... essendo una Linux Box assumo che vogliate un'installazione testuale, da eseguire su di un vecchio hardware da imboscare in qualche angolo della casa dove arriva solamente una presa elettrica ed una di rete.
Il sistema operativo che utilizzeremo al nostro scopo è la Debian, scaricabile liberamente da http://www.debian.org attraverso diversi sistemi (HTTP/FTP, BitTorrent o Jigdo). Qui troviamo le immagini di installazione della distribuzione definita "stable", questa contiene pacchetti molto conservativi, definiti altamente stabili e molto sicuri (quindi software in circolazione già da un po' di tempo); normalmente è più che sufficiente non volendo interfacce grafiche all'ultimo grido, ma se si vogliono servizi nuovi e molto recenti è necessario migrare alla versione "testing" od "unstable".
Io considero che siate in grado di ottenere un'installazione minimale del sistema, e se non lo siete ci sono un sacco di ottimi tutorial, ovvero qualcosa di perfettamente funzionante ed autonomo, che garantisce le funzioni minime per l'accesso al computer e lo svolgimento delle operazioni di base, possiamo cominciare a pensare ai servizi che potrebbero esserci utili e che potremmo utilizzare da remoto; ricordate di operare sempre come utente "normale" ed utilizzare l'utente root solamente in caso di bisogno.
Se volete/dovete passare ad una distribuzione di tipo testing (software recente, stabile e che ha quasi terminato il ciclo di test per la sicurezza) od unstable (software all'ultimo grido di cui si sa poco o niente), dovete andare ad editare il file di configurazione che si occupa di gestire gli aggiornamenti, ovvero /etc/apt/sources.list e mettere, al posto del nome della distribuzione o della parola stable, la parola testing od unstable... io per ottenere un buon compromesso in genere utilizzo la versione testing per i file binari e la unstable per i sorgenti, in questa maniera è più semplice accorgersi se qualcosa non va o mancano le dipendenze fin dall'inizio.
Se volete automatizzare e scegliere i mirror più veloci disponibili potete utilizzare il comando netselect-apt, questo scarica una lista di mirror e li testa per vedere quale offre migliore velocità... io non ho ancora indagato se per migliore intende con il minor tempo di risposta o con la maggior banda.
La lista dei comandi necessaria per estrarre i dati che ci itneressano sono dati dai seguenti comandi (il significato delle opzioni controllatelo nell'help):
  • aptitude install netselect-apt;
  • netselect-apt -n --outfile best.list testing;
  • cat best.list >> /etc/apt/sources.list;
  • vi /etc/apt/sources.list;
Una volta modificate le impostazioni sulla versioni è necessario aggiornare l'elenco dei pacchetti disponibili, ed eventualmente il sistema intero, con i seguenti comandi:
  • aptitude update;
  • aptitude dist-upgrade;
si aggiorneranno un sacco di pacchetti se avete cambiato la versione e magari vi verranno chieste delle conferme, anche complesse, sulle configurazioni, ma avendo un sistema base senza personalizzazioni potete accettare tutto senza problemi.
Come detto prima abbiamo una distribuzione molto "base" a cui manca qualunque cosa supplementare... quindi, anche in caso di richieste complesse sulle configurazioni da attuare, potete sempre installare le versioni più recenti, non preoccupandovi di quello che era presente nel sistema.
Io in genere voglio sempre poter compilare tutto senza problemi, quindi preparo l'ambiente di compilazione, compreso quello per i moduli del kernel, con i seguenti comandi:
  • aptitude install module-assistant;
  • m-a prepare;
Siccome per alcuni aspetti mi piace lavorare "comodo", installo sempre Midnight Commander, un clone di Norton Commander che risale ai tempi del Dos, il comando less per visionare i file, le psmisc per il controllo dei processi e rcconf, per stabilire i servizi da avviare all'interno del sistema... il comando necessario è: aptitude install less mc psmisc rcconf.
A questo punto è pronto un ambiente base con doti di compilazione, potrete scaricare pacchetti sorgenti, moduli aggiuntivi del kernel e compilarli... se però ci fossero dei problemi di compilazione le cose si complicheranno, ma se siete già a quel punto probabilmente le mie informazioni molto probabilmente sono superflue perchè sapete già dove andare a cercare.
Adesso manca un'ultima precisazione... ricordate che le parole "servizi" e "da remoto" devono farvi accendere una lampadina perchè sono strettamente legate ad un concetto indissolubile: la sicurezza; se non ci occupiamo di quest'ultima chiunque sarà in grado di fare le nostre stesse operazioni, amministrando servizi a sua discrezione, o, nel caso peggiore, il computer completo e lo potrà fare con qualunque scopo a noi sconosciuto.